Giusi
Giusi ha lavorato per anni nel settore della moda, un mondo molto esigente. Lo spazio per portare un po’ di sé agli altri, però, lo ha sempre trovato. La destinazione di quell’impegno, poco o tanto che fosse, era via Ettore Sacchi, al civico 15, in quella Casa che per decenni ha dedicato risorse e energie alla figura femminile. “Io sono laureata in Lettere – racconta Giusi, non ho mai insegnato in vita mia ma da quando è iniziata l’accoglienza di quattro suore togolesi mi sono recata a Casa di Nostra Signora per dare loro lezioni di italiano”.
Con la ristrutturazione dell’edificio e l’avvio dell’attività di doposcuola per gli studenti delle scuole medie e del biennio delle Superiori, Giusi accetta l’invito della coordinatrice della struttura a seguire i ragazzi nei loro bisogni scolastici, con un servizio che garantisce tre pomeriggi a settimana (dalle 14.30 alle 16.30). Giusi partecipa a due turni su tre.
“Lo confesso – dice –, all’inizio ero a disagio. Mi chiedevo se fossi stata in grado di affrontare bene la sfida di seguire una fascia di età che non avevo mai intercettato. Devo dire che è stata una sorpresa davvero positiva. E continua ad esserlo”.
Nei momenti di studio e di pausa per la merenda, Giusi scopre uno spaccato di mondo che ha tanto da dare anche agli adulti. “Quando diventiamo adulti – spiega la volontaria – dimentichiamo in fretta molte cose. È la vita che ci porta a farlo. Stare coi ragazzi, mi riporta ad apprezzare la semplicità delle cose, il fidarsi nonostante la diffidenza”.
Quello che accade non è solo il trasferire conoscenza o l’aiuto ad applicarsi nelle materie da affrontare. È anche e soprattutto “un buon rapporto che nasce tra ragazzo e adulto. A volte accade che ti concedano una piccola confidenza o la richiesta di aiuto di fronte a una difficoltà, o l’annuncio di un risultato scolastico buono. Tutto questo mi stupisce e mi fa sentire la loro fiducia”. Il resto è la vivacità esuberante di un’età bella e complicata, con alcuni momenti di stanchezza.
“Un’altra cosa bella? Il crescere insieme, che è bello e difficile. Perché anche la sottoscritta deve studiare o ristudiare alcuni argomenti scolastici che ha dimenticato”.